Report e policy brief

Partecipazione politica, lavoro,
casa, parità di genere, internet come bene comune.

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di Democrazia Minima 2023


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Leader forte cercasi

Da tempo monta l’onda dell’anti-politica. Ce lo confermano per l’Italia i dati sull’astensione, con l’affluenza alle elezioni nazionali che è scesa di 9 punti percentuali rispetto al 2018 e una partecipazione alle elezioni amministrative che sfiora appena il 50% degli aventi diritto. Ma è la stessa democrazia a risultare sempre meno attrattiva, soprattutto agli occhi dei giovani della Generazione Z e i Millennial.

Lo rivela lo studio su diritti umani e democrazia The Open Society Barometer, condotto in 30 Paesi: il 43% dei ragazzi e delle ragazze intervistati, tra i 18 e i 36 anni, non ritiene che la democrazia sia la forma di governo migliore. Il 42% degli under 36 è addirittura favorevole a un governo militare e alla presenza di un leader forte che abolisca Parlamento ed elezioni.

La politica che vorrei

L’appuntamento elettorale ha smesso di esercitare il fascino di un rito collettivo che chiama a raccolta la cittadinanza, mentre le nostre democrazie faticano a immaginarsi oltre i miti liberali di uno Stato minimo che intervenga il meno possibile.

Eppure, è proprio nei momenti di cambiamento e sfide complesse, che andrebbe riscoperto il valore della politica come esercizio di dialogo e ambizione trasformativa. La politica nella sua capacità di immaginare, nominare, costruire un domani più degno di lode. Un’attitudine a proporre visioni alternative che la politica ha saputo incarnare e che via via è andata incrinandosi nella fase politica che si è aperta dopo il 1989.

Se da tempo i cittadini hanno perso fiducia verso la politica si potrebbero tentare almeno due strade.

Da un lato incentivare leader, rappresentanti, classe dirigente a riscoprire il coraggio di cambiare per incidere sulle strutture materiali e sociali, sulle inerzie che perpetuano disuguaglianze, sulle ingiustizie che costringono persone e gruppi sociali a un destino di povertà. Non si tratta di utopia, ma della capacità di immaginare riforme anche lontane dall’indirizzo imposto dai poteri più forti.

Dall’altro, avremmo anche bisogno di ricordarci che la res publica è un’arena pervasa di saperi e competenze, di visioni e idee. E la sua ricchezza risiede proprio nella varietà di quella società civile laboriosa, creativa, impegnata, a volte delusa, ma non arresa. Quel vivaio eccezionale di persone che ogni giorno nelle scuole, nei quartieri, negli uffici, per le strade incontra problemi e inventa soluzioni, sperimenta bisogni ed escogita strategie.

La democrazia non è solo un fatto di regole formali, di schede depositate nell’urna, di eterne campagne elettorali e bagarre nelle aule parlamentari. Democrazia in senso pieno, sostanziale, progressivo significa benessere, equità, diritti, dignità, accoglienza, protagonismo civico, giustizia sociale.

Se la rivoluzione invisibile compiuta dal neoliberismo è quella di “disgregare il demos e il politica”, si fa allora urgente il bisogno di riprogettare il patto alla base della nostra convivenza. 

 

Ripartire dai fondamentali: esplora i policy brief

In un mondo così cambiato dal secondo dopoguerra e dalla caduta del Muro di Berlino e così profondamente stravolto dai nuovi conflitti e unificato dalle connessioni digitali, serve ripartire da una nuova Costituzione economica e sociale sovranazionale. Invece di invocare politiche sovraniste e protezioniste possiamo tornare a immaginare le basi di condizioni di vita e lavoro, di benessere e coesistenza adatte ai tempi?  Un rovesciamento del tavolo che surclassi le nuove cortine di ferro e dia prova di maturità, nel nome dei popoli?

È in nome di questa ambizione che, per chiudere la nostra Stagione Scomposta 2023, siamo ripartiti dai fondamentali. Da quelle dimensioni irrinunciabili per misurare lo stato di salute di un sistema realmente democratico, che per noi sono: partecipazione cittadina, lavoro, casa, parità di genere, internet come bene comune. Nel corso dell’anno, i nostri Osservatori hanno indagato queste quattro dimensioni, studiandone le criticità alla luce dei trend del presente e immaginando soluzioni possibili. Le abbiamo racchiuse in cinque Policy Brief: il nostro contributo alla costruzione di un’alternativa che migliori le condizioni di vita di tutte e tutti, le nostre raccomandazioni ai rappresentanti delle istituzioni politiche per costruire una rotta nuova.

Leggi i Policy Brief

 

Fondazione Giangiacomo Feltrinelli

Policy Brief 02 | Lavoro protetto

Per i diritti dei lavoratori di piattaforma

Pubblicazioni |
Fondazione Giangiacomo Feltrinelli

Policy Brief 03 | Diritto all’abitare

Per città più inclusive

Pubblicazioni |
Niccolò Donati

Policy Brief 04 | Diritti

Per la parità di genere

Pubblicazioni |

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a cura di Fondazione Giangiacomo Feltrinelli

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