Il mondo dell’informazione e la figura dell’intellettuale sono in crisi. E se da un lato – fomentate da social e intelligenza artificiale – proliferano fake news e disinformazione, dall’altro percepiamo l’assenza di figure che sappiano creare un consenso “in direzione ostinata e contraria”, denunciando verità, spesso anche scomode, opposte al pensiero mainstream.
Ci muoveremo con un duplice obiettivo per capire come il mondo della cultura, del giornalismo e della comunicazione politica possano incidere in maniera responsabile e consapevole sulla formazione dell’opinione pubblica al tempo dei social media.
Indagheremo quali soluzioni consentono di produrre buona informazione e contrastare fattori di inquinamento delle dinamiche democratiche.
A questo punta il Feltrinelli Camp del 25 giugno, durante il quale comunità accademiche internazionali immagineranno azioni utili a promuovere un ecosistema mediale e informativo capace di produrre contenuti di qualità. Cantiere che culminerà nell’Annale 2025 della Fondazione Giangiacomo Feltrinelli, dal titolo La democrazia ai tempi della disinformazione 4.0., curato da Giovanni Boccia Artieri.
Approfondiremo i linguaggi e le modalità comunicative che aiutano a colmare il divario tra istituzioni e cittadini, tra cultura e cittadinanza per sprigionare il potere trasformativo delle idee, anche a partire da esempi tratti dalle storie di impegno civico in prima persona.
Con il ciclo di incontri Propaganda proviamo a capire come funziona la “bestia” della propaganda in un mondo iper-connesso, come orientarsi tra “bufale” e “bolle”, tra politically correct e discorsi d’odio, e quali anticorpi possiamo attivare per fronteggiare i rischi.
E poiché nel più grande anno elettorale di sempre riconoscere la verità destreggiandosi tra le fake news può essere un’impresa, Fake politics è il focus per mettere ordine nel grande mare delle opinioni e delle asserzioni che fioccano on line e di aggiungere un certo grado di “riflessività” ai dialoghi immediati che si consumano sulla rete.