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Crisi degli immaginari


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Dissenso, rivoluzione, protesta, disobbedienza sono concetti che sfuggono alle ideologie e che rappresentano l’instancabile attitudine umana a sfidare pregiudizi, a superare modalità di pensiero antiquate, a reagire alle oppressioni.

Nel 2024 vogliamo riflettere sulla potenza trasformativa della controcultura, sulla capacità di smantellare stereotipi e costruire ponti di dialogo tra realtà differenti. Dal racconto e dalla riscoperta di storie di conquiste sociali, di esperienze delle culture minoritarie, di violazioni e istanze di diritti, come anche di sacrifici e di svolte mancate, incentiviamo la costruzione di nuovi immaginari collettivi.

Con Move on ci mettiamo sulle tracce di persone, movimenti, conflitti e pratiche di mobilitazione che, sullo scenario internazionale, possono rappresentare punti di riferimento, esempi su cui riflettere, voci di protesta e di dissidenza che hanno il coraggio di sfidare il potere per la difesa delle libertà e dei diritti.

Movimenti e soggetti collettivi sono al cuore anche di Archivi del Presente, un progetto che raccoglie le tracce dell’attivismo contemporaneo e indaga i modi di attivarsi di chi, sentendo “scippato” il futuro, dalle piazze, per le strade, non rinuncia a rivendicare priorità nelle agende della politica.

Questa stessa “vocazione a dissentire, a pensare diversamente” accomuna chi fa della propria voce, della propria penna, della propria arte uno strumento di denuncia e di emancipazione. La ritroviamo nel Premio Inge Feltrinelli, che offre un riconoscimento a donne e nuove generazioni che – attraverso libri, inchieste, podcast – si impegnano in prima persona per denunciare storture e discriminazioni, nella consapevolezza che il cammino dei diritti è in continua costruzione. Così come nel podcast Cairo Necropolitik e nel libro Generazione Cairo, in cui Marta Bellingreri e Costanza Spocci​ ci accompagnano in un viaggio tra le testimonianze di giornalisti, attivisti, intellettuali che dopo le sollevazioni di Piazza Tahrir e dopo la morte di Giulio Regeni non hanno smesso di esercitare il contropotere diffuso della resistenza.

Ai luoghi di radicamento e di incontro della sinistra guarda Fuori la politica! a cura di Sofia Nardacchione (QCode, IRPI Media)​, ciclo di inchieste che perlustra spazi autogestiti, case occupate, sedi di partito, fabbriche, scuole e mercati di periferia, librerie: luoghi vivi malgrado l’assenza delle istituzioni.

Ma il conflitto, oggi, è ancora un vettore di emancipazione? Il ciclo Conflitto cercasi, curato da Angelo Miotto, indaga la presenza o l’assenza del conflitto come elemento chiave per acquisire diritti ed emancipazione.

L’edizione di quest’anno del Festival Che Storia! (31 maggio-2 giugno) ripercorre gli immaginari e le iconografie dei movimenti per la pace, attraverso le arti performative, la musica, le parole. Alle voci dell’utopia pacifista e di chi ha cercato il cambiamento sociale e politico attraverso codici distanti dalla violenza dedichiamo il libro Profezie bianche.

E poiché anche le arti e le idee hanno un potenziale rivoluzionario capace di mettere in discussione lo status quo e promuovere una visione più inclusiva ed equa della nostra esistenza collettiva, nello stesso filone di iniziative celebreremo l’incontro con forme di pensiero e d’arte dirompenti, che fanno della rottura un’espressione di sfida alle ingiustizie e alle pratiche oppressive, patriarcali e autoritarie.

Succede nel festival estivo di Fondazione Feltrinelli (nei weekend tra giugno e luglio) che, focalizzandosi sulla satira contemporanea, tra segnali di rinascita e nuovi linguaggi della comicità, coniuga il bisogno di scoperta, condivisione e partecipazione con l’intrattenimento culturale e artistico, con la curatela di Beppe Cottafavi. Gli appuntamenti di Musica dissidente (1, 9, 16 luglio), a cura di Carlo Boccadoro in collaborazione con la Scala di Milano, completano la proposta estiva, dando spazio alle musiche di compositori censurati o perseguitati per colpa delle loro idee politiche e religiose.

Con la stessa attitudine ad andare fuori dagli schemi, proseguono le iniziative che chiamano all’appello bambine e bambini: tra libri, storie, rappresentazioni teatrali, lingue e parole l’isolachenonc’è (14 e 15 settembre) vuole dare forza alle idee, ai sogni e alle passioni dei più piccoli.

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