Christine Lagarde, Presidente della Banca Centrale Europea, in occasione dell’ultimo meeting di Davos ha affermato che stiamo transitando verso uno scenario di «non normalità» che porterà con sé incertezze, rischi possibili, shock, ma anche nuove opportunità.
Quello che non ha detto è che, restando così le cose, le opportunità saranno solo di pochi players e businessman. Il resto del globo verrà lasciato alla deriva? Difficile che il Sud del mondo, come le periferie delle metropoli occidentali, possano accettarlo.
Parlare di “economie in transizione” significa perciò pensare e discutere nuovi paradigmi e valide alternative al tradizionale sistema capitalistico, orientandoci verso modelli più responsabili di concepire la produzione, la circolazione e la distribuzione della ricchezza, che siano sostenibili anche sul piano umano.
Le economie che ci interessa raccontare sono quelle che si interrogano sulle ricadute delle attività produttive sulla società, sul territorio, sulle persone, combinando profitto ed equità, rafforzando la parità di genere, contrastando le disuguaglianze, ridistribuendo valore, generando nuova occupazione di qualità.
A questo punta la prima edizione del Festival dell’Economia Critica (4-5 ottobre) curato da Emanuele Felice: fare luce sulle proposte alternative alle visioni mainstream e passare in rassegna le chance che le imprese e la politica hanno di incoraggiare un’economia prospera in una società giusta.
Punti critici e chance di cambiamento sono al centro della rassegna Lessico Nuove Economie: l’occasione per pesare, partendo dai libri e dalle idee degli esperti delle grandi trasformazioni, gli impatti e le opportunità delle transizioni economiche, ecologiche, digitali.
E allora, se i nostri lavori, le nostre abitudini, perfino la nostra cultura e i modi in cui entriamo in relazione con l’altro, vengono via via risemantizzati da nuovi soggetti non-umani che leggono, scrivono, inventano al posto nostro, l’intelligenza artificiale è un alleato o un nemico? Con Tu, Robot. Viaggio nell’AI, vogliamo ragionare sulle possibili strategie per comprendere meglio i suoi utilizzi, valutare la possibilità di distribuire più equamente i suoi vantaggi e la sua applicazione al servizio di una crescita inclusiva e sostenibile del pianeta.
Rovesciare le logiche estrattive della grandi corporation tecnologiche è il cuore di Alla riconquista di Internet!, traduzione italiana del libro dello studioso e attivista Trebor Scholz, che vede nelle cooperative di piattaforma l’occasione per immaginare un mondo in cui siano i lavoratori a dettare le regole dell’economia digitale.
Vagliare le alternative al capitalismo occidentale significa anche volgere lo sguardo a quei soggetti economici che oggi contribuiscono a ridisegnare equilibri e rapporti di forza del pianeta. Come la Cina, al centro di un nuovo percorso di ricerca che, aprendo la strada all’Annale 2026 della Fondazione Feltrinelli, vuole analizzare il ruolo del gigante asiatico nella globalizzazione, nella politica e nella cultura.