Le elezioni politiche del 2022 non solo hanno palesato la diffusa incertezza e l’elevata domanda di rassicurazione tra le lavoratrici e i lavoratori italiani, ma hanno confermato alcune tendenze, tutt’altro che episodiche: sfiducia verso la politica e aumento dell’astensionismo; disagio sociale dei lavoratori più deboli, che hanno orientato il loro voto verso la destra; largo scetticismo nei confronti dell’offerta politica del centro-sinistra, salvo che per una piccola parte dei ceti medi urbani. Contemporaneamente i grandi attori collettivi, come i sindacati, costretti a fronteggiare le tante emergenze materiali quotidiane, non si sono rivelati capaci di elaborare strategie contrattuali e istituzionali in grado di guardare avanti.
Con la fine delle norme anti-Covid, negli ultimi mesi il mercato del lavoro ha provato a ricomporsi, lasciando però in piedi ampie sacche di insoddisfazione, sia tra i lavoratori, sia nelle imprese. Molte aziende non trovano personale e altrettanti dipendenti si sono dimessi o non vedono soddisfacenti gli impieghi che vengono loro proposti.
L’autore
Mimmo Carrieri ha insegnato come Professore ordinario Sociologia Economica e Sociologia delle relazioni di lavoro presso “Sapienza”, Università di Roma. Attualmente insegna Gestione delle risorse umane presso la Luiss, Roma. Insieme a Massimo Mascini ha fondato e dirige la Scuola di relazioni industriali. È componente, in qualità di Commissario, della Commissione di garanzia dello sciopero nei servizi essenziali.
È autore di numerosi studi e ricerche in materia di cambiamenti sociali del lavoro, di sindacato e relazioni industriali.
Si segnalano tra le sue pubblicazioni recenti: (con P.Feltrin) Al bivio. Sindacato lavoro e rappresentanza nell’Italia di oggi (Donzelli, Roma, 2016); (con F.Pirro), Relazioni Industriali (Egea, Milano, 2019); Come cambia il lavoro. Verso l’era digitale (Ediesse, Roma, 2019); Un lungo addio? Come cambiano i rapporti tra i partiti e i sindacati (Ediesse, Roma, 2019).