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Tornare alle fonti


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In una certa misura ogni sala di consultazione è il luogo dove le fonti si disvelano e prendono vita in virtù dell’intermediazione del lettore. Fonti primarie e secondarie, carte e libri, si presentano così come sono in attesa di essere interpretate, confrontate, integrate con materiali di diversa provenienza.

Una Fondazione costruita sull’attività di conservazione e di ricerca individua nel patrimonio il primo segmento di una filiera che affonda le radici nelle scienze sociali, mettendo a disposizione un repertorio di percorsi orizzontali e verticali in grado di supportare una migliore comprensione del presente.

Tornare alle fonti, e quindi all’origine di dibattiti, correnti di pensiero, autori spesso molto citati ma poco conosciuti, significa anche ritrovare la strada per la nostra coscienza critica, troppo spesso offuscata da giudizi e pregiudizi tanto diffusi quanto discutibili.

In special modo per le giovani generazioni, quindi, l’accesso diretto alle fonti rappresenta un antidoto alla superficialità, alla pigrizia dell’argomentare, all’incauta semplificazione. Avere la possibilità di scoprire le radici storiche e filosofiche dei problemi contemporanei – problemi che riguardano tutti come il lavoro, la globalizzazione, la politica, la cittadinanza europea – costituisce un’opportunità da non perdere, e a queste istanze diffuse cerca di rispondere la sala di lettura.

Grazie ai 700 metri lineari di archivi, ai 250.000 volumi conservati tra monografie e riviste (17.500 testate di periodici), ai 14.000 manifesti, gli spunti offerti dalla consultazione delle fonti in sala di lettura sono virtualmente infiniti, e a questo si affianca, in una logica di più ampia condivisione possibile, l’impulso alla digitalizzazione dei supporti (con la possibilità di contribuire concretamente al restauro e alla digitalizzazioni di testi da parte degli utenti), organizzati in percorsi tematici: questi materiali digitali saranno presto disponibili in sala di lettura per la libera consultazione.

L’auspicio è creare nel tempo una comunità di utenti che all’interno dell’offerta culturale integrata del nuovo edificio possa utilizzare la sala di lettura, e il patrimonio, come il luogo d’elezione per l’approfondimento, l’aggiornamento, l’autoformazione.

La sala è aperta dal lunedì al giovedì tra le 9:30 e le 17:30 e al venerdì dalle 9:30 alle 13. L’accesso è libero e gratuito con priorità per coloro che consultano le fonti del patrimonio; i posti a sedere sono 32. È disponibile un punto di accesso all’OPAC SBN per individuare i volumi e/o i periodici, unitamente agli inventari archivistici sul sito istituzionale della Fondazione.

I fondi archivistici spaziano dagli archivi di persone e famiglie (i fondi Famiglia Feltrinelli, Angelo Tasca, Pietro Secchia, Rinaldo Rigola, Felice Cavallotti, Leo Valiani) agli archivi di enti, istituzioni e imprese (Biblioteca Istituto Feltrinelli, Giangiacomo Feltrinelli Editore), dalle raccolte documentarie (Fernando Murillo Viaña sul Cile degli anni Settanta e Ottanta, il movimento di Solidarność, il fondo sui movimenti democratici nella Cina contemporanea, il fondo sulla Nuova sinistra italiana), ai manifesti e le affiches (il ’48 italiano, francese e tedesco, le caricature e i manifesti della Comune di Parigi, i manifesti politici italiani del secondo dopoguerra, la Collezione Alberto Sandretti di manifesti sovietici, ricca di oltre 4000 esemplari dagli anni venti alla fine dell’URSS).

La biblioteca conserva circa 4.500 opere antiche e rare, spesso in prima edizione, pubblicate tra il sedicesimo e la prima metà del diciannovesimo secolo, alcune delle quali possedute in Italia solo dalla Fondazione Giangiacomo Feltrinelli: tra i volumi di maggior pregio vi sono l’edizione del 1518 dell’Utopia di Thomas More, prime o rare edizioni delle opere di Hugo Grotius, William Petty, John Locke, Thomas Hobbes, Francesco Guicciardini e Pierre Bayle.

Sono presenti inoltre raccolte monografiche e seriali relative all’Illuminismo e alla Rivoluzione francese, al Risorgimento, al pensiero e alle opere di Marx e di Engels, alle Rivoluzioni del 1848, al radicalismo popolare inglese dell’Ottocento, alla Comune di Parigi, alla Russia pre-rivoluzionaria e rivoluzionaria, alla Guerra civile spagnola, alla Resistenza francese, con particolare riferimento alla stampa periodica clandestina, alla controcultura americana.

La Fondazione Giangiacomo Feltrinelli propone un percorso espositivo di valorizzazione del proprio patrimonio archivistico e bibliografico orientato alla fruizione di contenuti che riverberano echi sul presente: temi, personaggi, idee, parole d’ordine rivelano le radici lunghe del dibattito contemporaneo.

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