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Cos’è la destra, cos’è la sinistra
Una questione di diritto


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Una ferita aperta

Nel 2015, la crisi migratoria dei profughi siriani non ha solo messo in luce la fragilità del sistema di accoglienza e ricezione dei rifugiati nell’Ue, ma ha anche reso evidenti attitudini e valori molto differenti tra Paesi europei. Il ripetuto rifiuto da parte di paesi dell’Europa centro-orientale di ricevere migranti, oltre al blocco delle frontiere da parte dell’Ungheria per non lasciare transitare i profughi, ha catalizzato l’attenzione pubblica sulle democrazie di alcuni Paesi est europei, l’Ungheria e la Polonia in particolare.

La ‘crisi dello Stato di diritto‘, già presente, è diventata un caso, mostrando la fragilità del sistema istituzionale europeo rispetto alla tutela di principi liberaldemocratici basilari come l’indipendenza del giudiziario e la libertà di stampa: di fronte a ripetute violazioni e riforme sistemiche che andavano nella direzione di un sostanziale infrangimento di valori liberaldemocratici, l’Ue si è scoperta quasi inerme, non potendo espellere le ‘democrazie illiberali’ e potendo produrre solo lievi sanzioni.

La situazione è in parte cambiata con la creazione, nel 2021, del NextGeneration EU e la possibilità di sospendere i fondi per gli Stati che non rispettino lo stato di diritto, senza risultare completamente risolutiva. Lo stato di diritto rimane, ad oggi, una ferita aperta per l’UE.

I cittadini: risolvere la crisi

La maggioranza assoluta dei cittadini Ue considera lo Stato di diritto rilevante nel quadro della politica europea. Secondo i dati del sondaggio Eurobarometro condotto nel 2019 su un campione di circa 28 mila residenti provenienti da 27 Paesi Ue più il Regno Unito, le preferenze dei cittadini europei sono rispetto a un ruolo più forte della Ue nella tutela dello Stato di diritto: il 26% dei rispondenti ritiene “importante” che tutti gli Stati europei rispettino i valori fondamentali Ue, mentre il 53% lo ritiene addirittura “essenziale”. A fronte di questo dato, solo il 4% lo ritiene non così importante, e solo il 2% lo ritiene per niente importante.

Data quindi la percezione dei cittadini UE, quali sono le proposte delle famiglie di voto europee per risolvere la crisi dello Stato di diritto?

Lo stato di diritto visto dai partiti europei

PSE: 

Il Partito Socialista Europeo (PES) guarda allo Stato di diritto come la migliore salvaguardia contro gli abusi di potere. Per prevenire future violazioni dello Stato di diritto, secondo il PES, occorre in primo luogo rafforzare il sistema giudiziario, attraverso misure di contrasto alla corruzione e di rafforzamento del pluralismo. Un ruolo di rilievo è attribuito alla società civile dei vari Paesi europei, che deve essere sostenuta maggiormente. Allo stesso tempo, però, il PES riconosce la necessità di sanare le situazioni in cui le violazioni dello Stato di diritto sono già avvenute, attraverso la sospensione dei fondi europei destinati a Stati che non rispettano lo Stato di diritto.

The Left: più controllo sull’allargamento

Secondo la Sinistra Europea, il problema dello Stato di diritto dipende in parte dal fatto che l’Ue conferisce lo status di “Stato membro” sulla base di diritti economici a Stati che forniscono materie prime e lavoro a basso costo, quando questi Stati non sono ancora in grado di garantire gli standard minimi di Stato di diritto: i criteri di scelta devono basarsi più su valutazioni politiche che guardino alla democraticità (e al rispetto delle minoranze).

Verdi: creare una “Annual Review”

I Verdi Europei considerano, in prospettiva, essenziale che i nuovi Stati Membri possano entrare nell’Ue solo quando abbiano fornito sufficienti garanzie del fatto che rispetteranno lo Stato di diritto. Analogamente al PES, considerano la sospensione dei fondi agli Stati Membri che non rispettino lo Stato di diritto come uno strumento in grado di sanare le esistenti violazioni e prevenirne di nuove. Perché questi strumenti siano usati correttamente ed estensivamente, i Verdi propongono la creazione di una Annual Review sui valori fondamentali per monitorare l’infrazione dei valori fondamentali nei vari Paesi Ue.

ALDE: un bastione per lo stato di diritto

Per quanto riguarda i liberali europei, ALDE si proclama il bastione e la prima linea per la difesa dei valori fondanti la democrazia europea, stato di diritto in primis. La preoccupazione va tutta sugli attacchi a questo nucleo valoriale da parte tanto di attori interni quanto di esterni, con la necessità di una generale riaffermazione della supremazia del diritto Ue. In relazione a queste preoccupazioni (e in collegamento con l’interesse core di ALDE per il corretto funzionamento del mercato interno) molta attenzione è posta sulle pratiche anticorruttive: dal rafforzamento dell’Ufficio Europeo Antifrode, alla condizionalità nell’accesso dei fondi europei.

PPE: più valori, più soldi


Con una parziale inversione di tendenza rispetto alle edizioni passate, il manifesto dei Popolari (EPP) per il 2024 prende fermamente posizione sulla questione dello stato di diritto e la sua difesa nell’Unione. Ora che Orban non è più parte della famiglia Popolare, e che sempre un Popolare è tornato alla guida della Polonia, anche il PPE propone meccanismi innovativi per preservare la rule of law e sanzionare violazioni da parte dei ribelli interni. In modo rilevante viene proposto il passaggio alla maggioranza qualificata per le decisioni sull’imposizione di sanzioni a regimi extra-Ue (aggirando eventuali ricatti ungheresi incentrati proprio sullo stato di diritto), così come viene reclamata ownership del recente meccanismo di condizionalità, che introduce un legame tra rispetto dello stato di diritto ed esborso di fondi da parte dell’Ue. Usando uno slogan dei Popolari, l’unione non può più essere una mucca da soldi da mungere a piacimento, senza alcun rispetto dei suoi valori comuni.

ECR: il fantasma dello stato di diritto

Sono invece del tutto assenti nel nuovo manifesto di Conservatori e Riformisti europei (ECR) i riferimenti alla difesa dello stato di diritto: posizione comprensibile dato l’avvicinamento di Orban (il principale imputato) a questa famiglia politica. La Rule of Law viene comunque proclamata un valore essenziale, al punto da affermare come sia necessario un rafforzamento delle relazioni con l’altra parte dell’Atlantico proprio per difendere i valori di democrazia e stato di diritto. Proprio per via di queste ultime affermazioni, l’assenza totale di riferimenti più concreti alla situazione europea risulta ancora più contrastante.

 

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