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In Germania vince la CDU
Una coalizione tra partiti moderati l’opzione più probabile

Sfonda AfD, crolla SPD, tengono i Verdi. Fuori dal Bundestag FDP di Lindner e BSW di Wagenknecht.


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Il Brandmauer regge (per ora)

Trema ma non crolla il Brandmauer, il “muro” metaforico eretto contro l’estrema destra dai partiti tradizionalmente al governo, per il momento.

Alla 21ª elezione per il rinnovo del Bundestag, il Parlamento tedesco con sede a Berlino, l’Unione di centro-destra CDU-CSU del candidato Cancelliere Friedrich Merz si conferma la prima forza politica in Germania con il 28.5% dei voti. Segue a breve distanza Alternativa per la Germania (AfD) di Alice Weidel e Tino Chrupalla (AfD), che ottiene il 20,8%, conquistando consensi soprattutto nell’ex Germania dell’Est.

Chi sarà il nuovo Cancelliere? Tutto dipende dalla futura coalizione di governo. Se i partiti centristi CDU-CSU e la forza di estrema destra AfD si alleassero, otterrebbero la maggioranza assoluta al Parlamento di Berlino. Si tratta, tuttavia, di uno scenario improbabile, che il candidato Cancelliere dei Cristiano-democratici Friedrich Merz ha già escluso in campagna elettorale, nonostante il recente avvicinamento alle posizioni di AfD sull’immigrazione, criticato dall’ex Cancelliera Angela Merkel.

Più probabile è una coalizione di governo tra i partiti moderati, ma resta da capire quale. Al momento, sul tavolo ci sono due possibili alternative: un’alleanza a due tra CDU e SPD oppure una coalizione a tre con il coinvolgimento anche dei Verdi.

In entrambi i casi, il timore diffuso è che AfD, restando all’opposizione, possa sfruttare il malcontento che spesso si rivolge contro i partiti al governo. “Il problema non sono queste elezioni, ma le prossime”, avvertono elettrici ed elettori del distretto 281 di Friburgo, una roccaforte progressista sensibile alle istanze sociali e ambientaliste. “Una bolla”, commentano Helen e Jakob, che però non rappresenta l’intera Germania. “Non credo che questa volta gli estremisti possano arrivare al potere, ma tra quattro o otto anni il rischio sarà concreto”, concorda un gruppo di ragazzi.

Spd crolla, ma rimane centrale

Il Partito Socialdemocratico di Germania (SPD) del Cancelliere uscente Olaf Scholz è passato dal 25,7% al 16,4%, erodendo il consenso di circa un terzo. Tra le cause di questo calo ci sono le conseguenze della guerra di aggressione contro l’Ucraina, come l’aumento delle bollette dell’energia, e la crisi economica che il Paese sta attraversando.

Nonostante sia uscita ammaccata dalle elezioni, nessun governo moderato è possibile senza l’appoggio di SPD. Un’alleanza tra CDU-CSU e SPD raggiungerebbe la maggioranza assoluta con 328 seggi su 630 nel Bundestag, ma i due partiti dovrebbero superare le divisioni che li hanno contrapposti nei mesi precedenti al voto e riuscire a governare insieme.

Il ruolo dei Verdi

Rimane inoltre l’incognita sul ruolo che i Verdi (Bündnis 90/Die Grünen) dell’attuale ministro per l’Economia e il clima Robert Habeck vorranno o potranno giocare. Nonostante una flessione rispetto al 14,8% delle precedenti elezioni, il Partito ambientalista del candidato Cancelliere Robert Habeck è riuscito a mantenere un sostegno piuttosto solido tra elettori ed elettrici, registrando l’11,6% dei consensi.

Con una flessione di circa 3 punti percentuali, la perdita del partito ambientalista è la più contenuta tra i membri dell’ex coalizione “semaforo” (SPD, Verdi, FDP) guidata da Scholz. La coalizione è crollata quando Scholz ha licenziato il ministro delle Finanze Christian Lindner, esponente dei Liberali (FDP), che ha così ritirato tutti i suoi ministri dal governo, oltre al sostegno parlamentare. Di conseguenza, le elezioni sono state anticipate di circa sette mesi.

Sostenitori dei Grünen al Waldsee-Restaurant di Friburgo per seguire i risultati degli spogli.
Sostenitori dei Grünen al Waldsee-Restaurant di Friburgo per seguire i risultati degli spogli

Restare al governo o andare all’opposizione? Sarà questa, probabilmente, la decisione che il partito dovrà prendere. Una scelta che non riguarda solo i Verdi tedeschi, ma, più in generale, il futuro dei movimenti ecologisti e sociali in Germania e in Europa.

“Siamo il partito che ha perso meno consensi tra quelli al governo, ma non possiamo dirci soddisfatti per l’esito generale delle elezioni”, affermano gli attivisti  e i sostenitori dei Verdi tedeschi, riuniti al Waldsee-Restaurant di Friburgo in Brisgovia per seguire in diretta i risultati degli spogli. Nel distretto elettorale della città è stata rieletta Chantal Kopf, che ha celebrato il suo successo sul palco.

In merito a una possibile alleanza con la CDU di Friedrich Merz, possibile futuro Cancelliere, tra i Verdi di Friburgo ci sono posizioni diverse: la maggioranza vorrebbe che il partito appoggiasse una coalizione con i Cristiano-democratici e i Socialdemocratici per rimanere al governo e tentare di realizzare il proprio programma. Mentre una minoranza preferirebbe che il partito rimanesse fuori, disillusa sulla possibilità di condizionare veramente l’agenda politica dall’interno. “Dobbiamo essere aperti al dialogo, ma senza rinunciare ai nostri principi”, media l’attivista verde Helene Altgelt. Una scelta che, tuttavia, non dipenderà esclusivamente dalla volontà dei Verdi, ma anche di CDU e SPD di coalizzarsi con loro.

Sorpresa Die Linke, delusione FDP e Wagenknecht

La sorpresa delle elezioni per il rinnovo del Parlamento di Berlino è il risultato di Die Linke (La Sinistra), che nonostante una perdita di consensi nell’ex Germania dell’Est a favore di AfD, è riuscito a risalire nei sondaggi, raggiungendo un sorprendente 8,8% – quasi il doppio del 4,9% ottenuto nel 2021.

Deludono invece il partito di Sahra Wagenknecht, Bündnis Sahra Wagenknecht (BSW), e il Partito Democratico Libero (Freie Demokratische Partei, FDP) di Christian Lindner, che non sono riusciti a eleggere nessun rappresentante all’assemblea legislativa di Berlino.

Le tappe verso il nuovo governo

La prima sessione plenaria del Bundestag appena eletto è prevista al massimo per il 25 marzo, quando saranno eletti il Presidente e i Vicepresidenti dell’assemblea. Nel frattempo, i leader dei rispettivi partiti inizieranno i colloqui preliminari per decidere chi formerà il governo. Quando le trattative si intensificheranno, i principali attori coinvolti nell’accordo di coalizione saranno Merz per l’Unione, Esken e Klingbeil per l’SPD e Brantner e Banaszak per i Verdi.

La bozza del contratto di governo verrà poi esaminata dai partiti: la CDU la discuterà nel proprio Consiglio, i Verdi terranno un referendum tra i propri membri e anche la SPD potrebbe fare lo stesso. Considerando che coalizioni di governo moderate senza la SPD sono numericamente impossibili, il risultato del loro eventuale referendum sarà determinante. Se l’esito dovesse essere negativo, non è da escludere un ritorno alle urne.

Qualora SPD, CDU e Verdi dovessero trovare un accordo, la coalizione procederà con la proposta di un candidato alla cancelleria. Merz, forte del risultato elettorale del suo partito, appare al momento favorito, ma non è obbligatorio che sia lui a essere designato.

Il candidato dovrà successivamente ottenere la maggioranza assoluta in Parlamento. Se non dovesse riuscirci, sono previste due settimane per indicare un’altra persona, chiamata anch’essa a ottenere la maggioranza assoluta. Se pure questo secondo tentativo fallisce, un terzo candidato avrà bisogno della sola maggioranza relativa.

Una volta ottenuta la maggioranza, il candidato diventerà Cancelliere previa nomina del Presidente della Repubblica Federale Tedesca Frank-Walter Steinmeier.

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