La fisionomia della faccia, le linee del volto, la mascella, la posizione delle orecchie. Una persona non è la sua storia, è la composizione dei suoi “pezzi” che la rendono immediatamente classificabile. Non serve conoscerla, è sufficiente leggerne i componenti per “riconoscerle”.
Il razzismo è questo. Se i corpi di cui si parla sono classificati come” inferiori” (siano essi poveri, non europei, o donne) quella classificazione serve per stabilire chi è destinato a comandare e chi a subire. Se invece sono descritti come “potenti” (per esempio gli ebrei) quella classificazione serve per ristabilire le distanze, allontanarli o per sterminarli. In ogni caso, meglio tenere tutti (“inferiori” e “potenti”) «a distanza». Se si avvicinano troppo, meglio eliminarli.
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