Hitler è al potere dal gennaio 1933; nel febbraio 1934 si consuma la sconfitta della democrazia in Austria; la Spagna è nella guerra civile con una prevedibile vittoria dei golpisti guidati da Francisco Franco; in Italia il fascismo gode di grande consenso. Gli antifascisti sono ridotti al silenzio, in esilio da più di un decennio.
Quando nel 1938 Angelo Tasca pubblica questo saggio la situazione politica dell’Europa è quella di una lunga catena di sconfitte per la sinistra europea e per le forze democratiche.
La sua convinzione è che la sconfitta non sia un destino e che alla sua origine stiano scelte, convinzioni e azioni con cui bisogna misurarsi non facendo sconti a nessuno. Men che meno a se stessi.
In un testo corto, agile e stringato Angelo Tasca, esponente di primo piano dell’antifascismo italiano, propone una lucida analisi della sconfitta politica della democrazia e della vittoria del fascismo in un tempo in cui la democrazia vive una condizione di minoranza, comunque di scarso appeal.