Articoli e inchieste

Ritrovare le parole.
A 80 anni dalla Liberazione, il 25 aprile è la grammatica del nostro presente


Tempo di lettura: 5

Cosa e perché?

La storia non è un mausoleo di memorie spente da omaggiare con gesti rituali, non è il riparo dei reduci, ma è sorgente viva di ispirazione e possibilità. Ed è ancora più vero oggi a ottant’anni dalla Liberazione.

 

Archivio Pietro Secchia, Comandanti partigiani del nord e del centro Italia giugno a Roma nel maggio 1945.
Archivio Pietro Secchia, Comandanti partigiani del nord e del centro Italia giugno a Roma nel maggio 1945.

Si è provato a disinnescare la forza generativa di quella storia, eppure continua a premere sul presente, chiamandoci al cospetto di scelte che non sono mai state né ovvie né scontate.

Archivio Pietro Secchia, Comandanti e partigiani a Milano il 28 aprile 1945.
Archivio Pietro Secchia, Comandanti e partigiani a Milano il 28 aprile 1945.

Ascolta il podcast

La stagione delle Resistenze che hanno attraversato l’Europa nel cuore del Novecento è un crocevia ancora percorso dalle vicende di uomini e donne che, spesso con discrezione e nella consapevolezza che anche il più piccolo gesto potesse fare la differenza, hanno scelto di non essere complici o spettatori. Studenti, impiegate, operai, contadini, madri, insegnanti, preti, infermiere, come Lelia Minghini, giovane infermiera dell’ospedale Niguarda, che raccontiamo nel podcast Microstorie della Resistenza, accompagnati da Angelo Miotto.

Il coraggio quotidiano della resistenza

Persone comuni che  – in sella a una bicicletta, nel chiuso di una copisteria, tra i corridoi di un ospedale – hanno lottato per la loro e la nostra libertà. Quelle lotte non furono semplicemente la reazione a un’occupazione o a una dittatura, ma esperienze concrete di riappropriazione collettiva del destino comune, tentativi di riscrivere il patto tra cittadino e Stato, tra libertà e giustizia. Ha scritto, molti anni fa, lo storico Lucien Febvre come sia “proprio nelle epoche di crisi e di transizione che fioriscono gli indovini e i progetti”.

Archivio Pietro Secchia, Comandanti partigiani a Milano il 28 aprile 1945.
Archivio Pietro Secchia, Comandanti partigiani a Milano il 28 aprile 1945

eBook \

L’ora del riscatto e la scelta

La Resistenza è soprattutto questo: lo sguardo puntato sul «domani», malgrado un profondo smarrimento. Ce lo dicono le parole scritte di getto da Giaime Pintor  nei giorni stessi del ritorno a casa dei militari italiani che, all’indomani dell’8 settembre 1943, cercano ragioni e parole in grado di aprire i cuori e dare nuove prospettive a chi si sente naufrago nell’Italia della dittatura, ma non rinuncia a pensare e fare insieme.

Scopri l’ebook

eBook \

Masse operaie e sindacato fascista

È la stessa condotta a cui sollecita un giovane Eugenio Curiel già alla fine degli anni ’30 e che nei mesi duri della lotta nell’inverno ’44-’45 diventa azione. Un inverno di cui Curiel non vedrà la fine, ma che è carico della consapevolezza che la liberazione è solo l’inizio di un percorso.


Scopri l’eBook

eBook \

Problemi della Federazione europea

E quel percorso sarà possibile se si vivono le scelte come bivio, come misura del prezzo da pagare, delle responsabilità da assumere senza illusioni, come scrive Leo Valiani nel 1944, ma con una grande voglia di progetto.

Scopri l’eBook

Le Radici della Libertà: la Resistenza come fondamento della democrazia

In Italia, in Francia, nei Balcani, nei Paesi Bassi e altrove, uomini e donne di ogni estrazione hanno rischiato la vita per affermare che nessun potere ha diritto di spogliarci della dignità, della parola, della solidarietà. Quelle scelte hanno gettato le basi delle democrazie europee, delle Costituzioni, del principio secondo cui i diritti non sono concessioni ma conquiste. Oggi che i linguaggi dell’odio, del revisionismo e della nostalgia autoritaria tornano a farsi largo, ricordare le Resistenze non è esercizio celebrativo ma necessità civile.

Le minacce alla libertà si insinuano nella diseguaglianza strutturale, nella precarietà elevata a norma, nel discredito sistematico della partecipazione, nei contrappesi democratici via via delegittimati. Per questo, la memoria delle Resistenze è oggi una risorsa per uscire dall’ombra del presente. L’antifascismo non è un capitolo da archiviare, ma un alfabeto che oggi ci aiuta a comporre nuove parole. È la grammatica del nostro stare insieme, il collante che tiene insieme le differenze senza annullarle, che ci insegna a discutere senza annientare, a dissentire senza disumanizzare. È un impegno che si rinnova ogni volta che scegliamo il dialogo invece del dominio, la cura invece del profitto, la memoria invece della rimozione. L’antifascismo non è solo la radice della nostra democrazia è il respiro che tiene uniti cittadini e cittadine per un futuro di libertà e di diritti, da immaginare e conquistare giorno per giorno.

 

Video \

25 aprile 1945 – 2025.
A 80 anni dalla Liberazione italiana

La memoria delle Resistenze è oggi una risorsa per uscire dall’ombra del presente. L’antifascismo non è un capitolo da archiviare, ma un alfabeto che oggi ci aiuta a comporre nuove parole.

Da Gad Lerner a Gabriele Pedullà, da Benedetta Tobagi a Giorgio Van Straten: le voci di alcuni dei protagonisti del festival I Giorni della Resistenza, un viaggio tra le resistenze in Europa, attraverso le storie, i luoghi, i linguaggi.


Guarda il video

Mostra \

Resistere a Milano

 

Resistere a Milano è la mostra promossa in occasione degli 80 anni dalla Liberazione italiana. Carte, fotografie, libri, opuscoli tratti dal Patrimonio della Fondazione si intrecciano con i luoghi e le storie di alcuni dei protagonisti della Resistenza a Milano. Un percorso espositivo diffuso nell’edificio di viale Pasubio per un viaggio immersivo tra fonti documentali e multimediali che, a partire da cinque tappe tematiche (#violenza #partecipazione #diritti #politica #europa), culmina con l’esposizione di due documenti iconici (#liberazione): il Piano generale per la insurrezione della città di Milano del febbraio 1945 e il Manifesto di Ventotene del 1944: un itinerario tra antifascismo e resistenze in Italia e in Europa a partire da Milano.

La mostra è visitabile fino al 25 aprile, dalle 10.00 alle 20.00

La Fondazione ti consiglia

Restiamo in contatto