Nel settembre 2014, la Fondazione Giangiacomo Feltrinelli e il Comune di Milano, con il contributo di Fondazione Unipolis, danno il via alle attività di SPAZIO LAVORO: un progetto di ricerca per pensare e studiare il lavoro che cambia.
L’obiettivo è dar vita a una riflessione pubblica e partecipata, capace di mettere in comune domande, percorsi, punti di vista e di stringere una rete di collaborazioni con università e centri di ricerca, istituzioni e parti sociali, cittadini e stakeholder.
Il progetto si inserisce nelle attività di ricerca e approfondimento che Fondazione Giangiacomo Feltrinelli promuove per indagare, in un’ottica multidisciplinare, le grandi trasformazioni che interessano il mondo contemporaneo, interpretato alla luce di quattro dimensioni fondamentali della storia recente: cittadinanza, globalizzazione, rappresentanza e lavoro.
SPAZIO LAVORO si propone di indagare gli impatti di ordine sociale, politico ed economico che l’innovazione tecnologica ha prodotto nel corso della storia recente, concentrandosi sulle mutazioni e le svolte epocali che, dalla Prima rivoluzione industriale all’attuale transizione digitale, hanno investito le modalità organizzative e le forme di rappresentanza del lavoro.
La fase che stiamo conoscendo oggi, durante quella che è stata definita la “Terza rivoluzione industriale”, non è l’esito automatico dello sviluppo di tecniche, saperi e tecnologie: si tratta piuttosto di un processo complessivo di ridefinizione che coinvolge il capitale umano e la formazione delle competenze, le forme di socialità e partecipazione, i processi produttivi e l’organizzazione del lavoro. Rispetto alla seconda metà del Novecento, oggi il mercato del lavoro attraversa una fase di profonda de-strutturazione, le carriere lavorative appaiono sempre più de-standardizzate e le tradizionali forme di rappresentanza sindacale sembrano perdere terreno e credibilità.
Sono queste le trasformazioni epocali che stanno modificando radicalmente il modo in cui si vive, organizza e rappresenta il lavoro nelle società contemporanee. SPAZIO LAVORO intende indagarle a partire da quattro domande fondamentali:
- Chi sono i nuovi soggetti del lavoro? Che punti di vista e quali bisogni esprimono? Abbiamo bisogno di una cartografia che descriva la nuova geografia del lavoro: raccontare i lavoratori di oggi, le figure professionali innovative, di rottura, i mestieri dove s’incontrano passato e futuro.
- Quali sono i fenomeni emergenti e quali i loro impatti sociali in termini di inclusione ed esclusione, partecipazione e frammentazione?
- Quali riforme e quali azioni di policy si rendono necessarie? Qual è il ruolo della politica e quale quello dei cittadini e delle comunità che si fanno portatrici di pratiche e modelli d’azione innovativi e divergenti?
- Qual è la radice storica dei fenomeni indagati? È possibile situare i temi e le questioni chiave della contemporaneità sullo sfondo di trasformazioni di lungo periodo?
L’attività scientifica è coordinata dai professori Mauro Magatti, Enzo Mingione, Giuseppe Berta e Alessandro Pansa e si avvale della collaborazione di quattro importanti atenei italiani:
Nel 2015 la Fondazione ha reclutato una squadra di quattro junior researcher che, con la supervisione scientifica dei quattro docenti responsabili, ha condotto un lavoro di ricerca strutturato e sinergico su cinque temi chiave:
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- L’accesso delle giovani generazioni al mercato del lavoro e le disuguaglianze intergenerazionali;
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- Le nuove domande di tutela espresse dai lavoratori e le nuove forme di rappresentanza;
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- La capacità del nostro sistema produttivo di incorporare le innovazioni tecnologiche;
- L’organizzazione del lavoro e le trasformazioni dei processi produttivi;
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- I limiti e le opportunità delle nuove forme di economia collaborativa.