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ONU
Le promesse mancate


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Settantanove anni fa, oggi, il 24 ottobre 1945, nasceva l’ONU, l’Organizzazione delle Nazioni Unite.

Dopo l’esperienza del nazismo e della Seconda guerra mondiale, l’Organizzazione delle Nazioni Unite vuole salvaguardare democrazia, libertà e pace nel mondo. L’ONU nasce sulle ceneri della Società delle Nazioni, organismo sorto dopo la Prima Guerra Mondiale, che non è riuscito a evitare lo scoppio di un secondo catastrofico conflitto. Il termine Nazioni Unite compare per la prima volta durante la Seconda guerra mondiale: 26 nazioni firmano la Dichiarazione delle Nazioni Unite, con cui si impegnano a lottare contro le forze del patto tripartito, Germania, Italia e Giappone.

Che ne è oggi di quel progetto? Molti in queste settimane hanno affermato che in Libano si sia dimostrata la crisi delle missioni di Pace dell’Onu.

Difficile sostenere il contrario.

Ma ci chiediamo: davvero è la prima volta che capita? Non è andata così già in Congo tra il 1960 e il 1964 nel corso della prima missione di pace dell’Onu? Qualcuno si ricorda ancora del Rwanda e della incapacità di far fronte alla guerra fratricida che lì si consuma tra il 1993-1994? Oppure che dire di Srebrenica (9-11 luglio 1994)?

Forse allora vale la pena con pazienza proporre una riflessione che fiori, o comunque oltre i dati della quotidianità si chieda: esiste un quadro di ricomposizione o un luogo politico capace di esprimere, e soprattutto portare a casa risultati attraverso le pratiche della mediazione?

Oppure quella mediazione è solo un dato di palcoscenico che è garantito da una divisione rigida tra potenze che controllano non solo il proprio territorio nazionale ma stabiliscono rigidi confini d’intervento per cui nessuno dei due contendenti invade il territorio di competenza dell’altro?

L’Onu a che condizioni può funzionare?
Non è una domanda retorica.

Ci torneremo a riflettere in questo anno che ci distanzia dall’anniversario tondo, ovvero il prossimo 24 ottobre 2025.

Ci chiederemo: Cosa non ha funzionato? Come si possono trovare nuove forme di cooperazione e di azione? Dove stabilire un minimo comune divisore capace di stabilire una regola rispettata da ogni parte?

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