L’istruzione a Gaza
L’offensiva militare israeliana ha causato il blocco totale del sistema educativo in tutte le università e college della Striscia. Le conseguenze però vanno ben oltre la sospensione delle lezioni. Tre rettori universitari sono stati uccisi nei bombardamenti, insieme a oltre 95 tra presidi e docenti. Tra gli studenti, 88.000 sono stati costretti a interrompere gli studi universitari e più di cinquecento non hanno potuto usufruire delle borse di studio all’estero. Cinque delle sei università della Striscia sono state completamente o parzialmente distrutte; tre sono state rase al suolo. Si stima che i danni all’intero settore educativo — tra scuole e università — abbiano superato i 720 milioni di dollari, con il 70% delle strutture danneggiate. Circa 625.000 bambini e bambine sono privati dell’istruzione per il secondo anno consecutivo, a causa della distruzione diffusa e dell’occupazione di molte scuole da parte degli sfollati. Il Ministero dell’Istruzione ha avviato l’iniziativa delle “tende educative”, ma è evidente che non si tratta di un ambiente adeguato all’apprendimento: la mancanza di sicurezza, insieme all’assenza di beni essenziali come cibo, acqua, salute e vestiti, rende impossibile garantire il diritto allo studio. Dall’inizio del conflitto, 15.000 bambini sono stati uccisi.
Prima del conflitto…
Cinque anni fa lavoravo come insegnante alla Rosary Sisters School di Gaza. Avevo una bella routine. La scuola era molto pulita e ben organizzata. Le aule erano ordinate e gli studenti attivi. Non mi sembrava di essere al lavoro, ma in gita con i bambini. Era un sistema educativo molto curato e confortevole per loro. Da quando è iniziata la guerra ho smesso di insegnare. Una settimana fa ho deciso di riprendere: vado nelle tende educative per insegnare scienze. Sono rimasta scioccata da questa realtà così estranea a ciò che conoscevamo.

Una vita in pausa
Non eravamo abituati a una situazione simile: tende scolastiche, bambini seduti per terra senza sedie. Sono stanchi, affamati, senza le energie per studiare o comprendere le lezioni. Parlo un po’ con loro, poi inizio a spiegare. Mi sconvolge pensare questi bambini sono rimasti senza educazione scolastica per due anni. È una grande responsabilità: salvarli dall’ignoranza. Loro stessi sanno di essere rimasti senza istruzione per due anni e stanno cercando di salvarsi, resistendo a un ambiente educativo durissimo, dentro le tende. Siamo quasi in estate, e trascorrere del tempo in quelle tende significa correre un grande rischio, senza acqua, senza cibo, e senza alcuna sicurezza, mentre intorno a noi continuano i bombardamenti. Oltre a ciò, segni evidenti della carestia sono già visibili nei bambini: molti sono ricoverati in ospedale in stato di malnutrizione acuta, avendo perso oltre metà del loro peso corporeo. Alcuni neonati presentano malformazioni gravi.

Una Guerra Contro la Vita
Il Ministero della Salute palestinese ha lanciato l’allarme per il crollo del sistema, ormai prossimo al collasso a causa dei bombardamenti incessanti e del blocco totale imposto da Israele. Gli ospedali lavorano oltre il limite della propria capacità, con una gravissima carenza di medicinali, materiale sanitario e carburante per i generatori. La crisi alimentare peggiora le condizioni sanitarie della popolazione: la scarsità di cibo e acqua potabile alimenta una catastrofe umanitaria in costante aggravamento. Ad oggi si contano 60.000 civili uccisi e quasi 120.000 feriti, mentre la guerra continua. La popolazione di Gaza continua a chiedere con forza la fine dei bombardamenti, della fame e della distruzione. Chiede alla comunità internazionale di sostenere il proprio diritto a vivere in pace, a ricostruire le proprie vite e a proteggere i bambini dal terrore costante causato dalle esplosioni.
Ruwaida Amer