Il Novecento è stato definito in vario modo: secolo breve, secolo delle guerre, secolo dei genocidi. Questo volume assume il Novecento come il “secolo delle masse” e torna a considerare il fascismo italiano nella sua esperienza storica concreta: un esperimento che ha prodotto contemporaneamente percorsi di modernizzazione e battute d’arresto di congelamento sociale, forme di mobilitazione e dispositivi di rigido controllo.
Il volume – articolato nelle tre macrosezioni: temi, narrazioni e fonti – restituisce la fotografia di un’Italia che ancora deve fare i conti con un capitolo essenziale della sua storia, valorizzando anche il sapere storico per definire la natura delle destre oggi.
Violenza, mercato, identità culturale, politica come religione, rappresentazione ideologica della realtà, costruzione del nemico sono alcune delle parole chiave su cui si costruisce la sezione Temi.
Il fascismo in mostra, i monumenti, la satira, i sistemi comunicativi di massa e l’immaginario che tutte queste diverse strutture narrative contribuiscono a creare sono alcuni degli ambiti di ricerca che costituiscono la proposta della sezione Narrazioni. La nascita della cultura dell’antifascismo come “presa delle misure” del fascismo, l’indagine sulla formazione, l’organizzazione e il funzionamento degli archivi che il regime costruisce consentono di stimolare nuove ricerche.
La proposta della sezione Fonti è soprattutto un invito a considerare i documenti come componenti inquiete di un racconto storico che non è solo testo, ma rapporto di potere, conflitto, costruzione ideologica del presente “a futura memoria”.
L’autore
Giovanni De Luna è stato ordinario di Storia contemporanea all’Università di Torino e ha pubblicato, tra i suoi libri più recenti, La passione e la ragione. Il mestiere dello storico contemporaneo (Bruno Mondadori), La Resistenza perfetta (Feltrinelli 2015). La Repubblica inquieta (Feltrinelli 2017). Con Aldo Agosti, Juventus, storia di una passione italiana, Utet, 2019. Editorialista de La stampa, è autore di fortunate trasmissioni radiofoniche e televisive. È tra i volti di Rai storia ed è membro del Comitato scientifico della Fondazione Feltrinelli.
