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Esame di coscienza di un letterato


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Esame di coscienza di un letterato
Scarica l'eBook Autore/i: Renato Serra Editor: Fondazione Giangiacomo Feltrinelli Luogo di edizione: Milano Collana: Utopie Anno di pubblicazione: 2015 Tipo di materiale: Monografico ISBN: 978-88-6835-204-2

Descrizione dell’eBook

Apparso sulla «Voce» del 30 aprile 1915, meno di tre mesi prima che il suo autore morisse sul Podgora, l’Esame di coscienza di un letterato di Renato Serra è tuttora uno scritto fondamentale per comprendere lo spirito con il quale i letterati italiani affrontarono la Grande Guerra.

Serra, che pure era stato interventista, «distrugge» tutti gli argomenti a favore della guerra, ma solo per ritrovarsi infine di fronte alle proprie passioni: «non ho distrutto quello che era nella mia carne mortale, che è più elementare e irriducibile, la forza che mi stringe il cuore. È la passione. […] Non voglio né vedere né vivere al di là di questa ora di passione. […] Io sono contento, oggi». È un esito che significa adesione, accettazione, cedimento alle forze dell’ora, ma che insieme, in quanto viene con la consapevolezza di tutto questo e dunque con la denuncia della propria irragionevolezza, vale anche come critica di quelle forze, in una dialettica di ragioni e passioni che lega l’Esame alla più affascinante scrittura saggistica del Novecento.

Conosci l’autore


Renato Serra. Nato da Pio Serra e Rachele Favini, la sua famiglia era benestante e di tradizione risorgimentale: suo nonno, Giuseppe Favini, fu patriota delle Cinque Giornate di Milano. Si formò presso il Regio Liceo Ginnasio Vincenzo Monti di Cesena dove concluse gli studi a sedici anni, senza sostenere l’esame di maturità per via degli altissimi voti. i laureò in Lettere nel 1904 con una tesi sullo “Stile dei Trionfi del Petrarca”. Fu anche allievo dell’Istituto di Studi Pratici e di Perfezionamento a Firenze. Nel 1915, in piena guerra, Serra scrisse l’Esame di coscienza di un letterato.

Richiamato alle armi il 1º aprile, giunse al fronte il 5 luglio, ancora sofferente per i postumi di un grave incidente automobilistico occorsogli il 16 maggio. Inquadrato, col grado di tenente, nell’11º Reggimento Fanteria della Brigata “Casale”, combatté col proprio reparto nel settore del Podgora, presso Gorizia, partecipando alla Seconda e alla Terza battaglia dell’Isonzo. Nel corso di quest’ultima, il 20 luglio 1915, rimase ucciso in combattimento sul monte Podgora a Gorizia, a soli 31 anni.


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