Qual è il futuro del lavoro in un mondo in transizione?
Tra crisi ambientali, disuguaglianze crescenti e trasformazioni tecnologiche, il lavoro si trova al centro di una sfida epocale. Questo volume, frutto della riflessione collettiva del gruppo italiano di Democratizing Work, propone una visione radicale e costruttiva: ripensare il lavoro come motore di democrazia, sostenibilità e giustizia sociale.
Attraverso contributi di esperti e attivisti, il libro affronta diversi temi cruciali: le piattaforme digitali e il dispotismo del capitalismo di piattaforma; le esperienze di economie alternative e l’autogestione del lavoro; la conversione ecologica come opportunità per una nuova dignità del lavoro; la lotta contro la precarizzazione degli spazi urbani e il diritto alla città.
Dal cuore delle città iperconnesse alle aree interne dimenticate, dalla resistenza dei rider alle cooperative artistiche, emerge una narrazione coraggiosa su come le comunità possono riprendersi il controllo sulle loro vite e territori.
Lavoro, ambiente e società possono intrecciarsi in un modello di sviluppo realmente inclusivo e sostenibile?
Un manifesto per chi vuole cambiare le regole del gioco, costruendo un futuro dove il lavoro sia non solo un mezzo di sussistenza, ma uno strumento di emancipazione e solidarietà.
Il collettivo DemocratizingWork Italia
Il collettivo DemocratizingWork Italia è parte di una rete mondiale nata dopo che, il 16 Maggio 2020, tre studiose e attiviste – Isabelle Ferreras, Dominique Méda e Julie Battilana – lanciarono in rete il Manifesto #DemocratizingWork, proponendo un’uscita dalla pandemia tramite tre obiettivi fondamentali: democratizzare le imprese, demercificare il lavoro, disinquinare l’ambiente, per affrontare alla radice, e con efficacia, le sfide economiche, sociali e ambientali che caratterizzano il nostro tempo. In poche settimane il Manifesto raccolse l’adesione di 7000 accademici/che, attivistə e esponenti della società civile in tutto il mondo.