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MOVE ON. La voce di movimenti, la forza delle lotte
A testa alta:
Il lavoro che non arretra

25 giugno, ore 18:30


25/06/2025 ore 18:30
Aggiungi al calendario 01/01/1970 18:30 Europe/Italy MOVE ON. La voce di movimenti, la forza delle lotte A testa alta: Il lavoro che non arretra 25 giugno, ore 18:30 Viale Pasubio 5, Milano aWvIKHQmrzrzsRcNqmAj223240
Viale Pasubio 5, Milano Come arrivare
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Di cosa parliamo?

Le lotte per il posto di lavoro e sul posto di lavoro svelano le implicazioni sociali e politiche del deterioramento del modello produttivo, invitandoci ad ascoltare le voci di chi si mobilita per migliorare le proprie condizioni di vita e rifondare i presupposti stessi di un patto sociale in cui il lavoro sia fonte di emancipazione, orgoglio, sostenibilità delle produzioni e della vita stessa. Dalle lotte contro la nocività dei luoghi di lavoro fino al recupero cooperativistico d’impresa in contrasto alla delocalizzazione industriale, le lavoratrici e i lavoratori in lotta su tutto il territorio nazionale si confrontano a partire dalle proprie specificità per tenere i riflettori bene accesi su chi non si arrende al capitalismo predatorio.

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Intervengono

Eliana Como FIOM-CGIL
Rita Cantalino attivista e co-autrice del podcast “Molecole. Storie di Legami e di Veleni” (Fandango)
Stefania Pisani Filctem – vertenza Lavoratrici La Perla, Bologna
Mario Garagnani Fiom Bologna – vertenza Industria Italiana Autobus

 

Le lotte per il posto di lavoro e sul posto di lavoro svelano le implicazioni sociali e politiche del deterioramento del modello produttivo, invitandoci ad ascoltare le voci di chi si mobilita per migliorare le proprie condizioni di vita e rifondare i presupposti stessi di un patto sociale in cui il lavoro sia fonte di emancipazione, orgoglio, sostenibilità delle produzioni e della vita stessa. Dalle lotte contro la nocività dei luoghi di lavoro fino al recupero cooperativistico d’impresa in contrasto alla delocalizzazione industriale, le lavoratrici e i lavoratori in lotta su tutto il territorio nazionale si confrontano a partire dalle proprie specificità per tenere i riflettori bene accesi su chi non si arrende al capitalismo predatorio.

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