Di cosa parliamo?
Presenza e resilienza, trauma e performance, crisi e conflitto: i nostri corpi possono testimoniare e incarnare tutte queste esperienze, fino a diventare strumenti di lotta, veicoli di memoria, spazi di resistenza.
Il festival di danza Contromosse porta i corpi al centro della scena e sfida il pubblico a esplorare le potenzialità del movimento.
- Quando: 1-17 luglio. Ogni martedì, mercoledì e giovedì
- Dove: Viale Pasubio 5, Milano
Il programma e gli ospiti
La danza come espressione di resistenza, con The body symphonic, del perfomer libanese Charlie Khalil Prince.
Il corpo custode di memorie traumatiche e di guarigioni possibili, con Please Cry della danzatrice giapponese Megumi Eda.
Il ritmo come reazione all’indolenza collettiva, nella performance Down dell’artista svizzera Melissa Guex.
L’assenza di gravità come condizione liberatoria e insieme disorientante nell’assolo Le Piquet di David Zagari, formatosi al Conservatorio Nazionale Superiore di Musica e di Danza di Lione.
Con Superstella, Vittorio Pagani mette in scena l’ingiunzione a essere iper-performanti e il tentativo di sottrarsi alle aspettative.
Annalì Raimondi con Songs of extinction rende protagonisti i corpi vittima della crisi climatica e artefici di un rinnovato dialogo con la natura.
E infine, la celebrazione della vita e del corpo, nel progetto del Centro Coreografico Nazionale / Aterballetto, Over dance.
A cura di
Lorenzo Conti, curatore artistico