Di cosa parliamo?
Nelle ultime settimane, la Cop30 di Belem sta riportando all’attenzione globale il futuro delle politiche per il clima e la salvaguardia del pianeta, che l’umanità sta continuando ad abitare nel segno della rottura di un rapporto virtuoso e simbiotico tra umano e non-umano. In questo senso, l’ecosistema naturale ci offre la possibilità di guardare a modelli alternativi di vita collettiva, fatta di crescita condivisa, interdipendenza, nuovi equilibri.
Guardare il mondo dal punto di vista delle piante significa rovesciare la prospettiva antropocentrica. Significa immaginare una civiltà capace di apprendere dalla natura nuove strade di cooperazione e coesistenza. La biologia diventa così una lente imprescindibile per guardare al futuro.
Ne parliamo in occasione di una nuova Salvatore Veca Lecture Abitare il pianeta comune. Lezioni dal mondo vivente.

Alle ore 18.30 con
Andrea Bariselli
Psicologo, neuroscienziato e divulgatore autore di A Wild Mind. Un viaggio nelle connessioni tra cervello e natura (Rizzoli, 2024) e del podcast omonimo
Alle ore 19.00 con
Stefano Mancuso
Neurobiologo e Direttore del Laboratorio Internazionale di Neurobiologia Vegetale (LINV), autore di La pianta del mondo e La tribù degli alberi
L’incontro si inserisce nell’ambito della seconda edizione di Lessico Naturale. Energie, biodiversità, clima, territori promossa in collaborazione con Edison: una giornata di dialogo tra ricerca, impresa e istituzioni per elaborare un linguaggio comune della sostenibilità: un lessico che permetta di connettere la visione scientifica alle decisioni economiche e politiche, e di misurare il cambiamento attraverso i suoi effetti reali.
Ingresso libero, prenotazione consigliata.
