Le fratture sociali che disegnano la mappa del voto

approfondimento


Articolo tratto dal N. 34 di Compagni di classe Immagine copertina della newsletter

La clusterizzazione

Quali sono i motori delle scelte elettorali? Come si struttura la domanda politica? A queste domande fondamentali, il metodo della clusterizzazione offre una risposta preziosa. Sviluppato da Cluster17, questo approccio innovativo mira a mappare i grandi sistemi di opinione che strutturano gli elettorati. In Italia, consente di decifrare con precisione le logiche ideologiche, sociali e territoriali del voto.

Un metodo basato sulle grandi fratture sociali

La clusterizzazione si basa su un’ipotesi forte: le posizioni degli individui sulle principali fratture della società sono altamente predittive delle loro preferenze politiche. Questi atteggiamenti sono relativamente stabili nel medio periodo e si radicano in identità sociali durature: diritti delle donne, diritti delle persone LGBT+, accoglienza dei migranti, protezione sociale, fiscalità, Unione Europea, giustizia sociale, sicurezza, ecc. Per individuare queste fratture, Cluster17 utilizza un questionario di 30 item, selezionati per la loro capacità di dividere fortemente l’opinione pubblica e coprire l’insieme dei principali dibattiti politici. Le risposte vengono poi elaborate statisticamente per raggruppare le persone in cluster che condividono uno stesso sistema di opinioni. Questi gruppi omogenei risultano altamente predittivi del voto e consentono di anticipare i movimenti elettorali.

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Una radiografia dettagliata dell’elettorato italiano

In Italia, l’analisi ha permesso di identificare una quindicina di gruppi con profili politici, sociali e territoriali molto eterogenei. Da un lato si trovano i Multiculturalisti, i Socialdemocratici e gli Umanisti, favorevoli all’integrazione europea, alla difesa dei diritti sociali e alla valorizzazione della diversità. Questi gruppi costituiscono la base elettorale del Partito Democratico (PD), di Alleanza Verdi e Sinistra (AVS) e in parte del Movimento 5 Stelle (M5S). All’estremo opposto si collocano gli Identitari, i Nazional-popolari, gli Autoritari o i Contrari all’assistenzialismo, caratterizzati da un forte rifiuto dell’immigrazione e da una netta opposizione alle élite europee. Questi gruppi si orientano massicciamente verso Fratelli d’Italia (FdI) o la Lega. Tra questi due blocchi si collocano cluster più moderati, come i Centristi, i Progressisti, i Democristiani o i Liberali, spesso più fluttuanti nelle loro scelte politiche. Questi gruppi rappresentano un potenziale decisivo per la formazione di nuove maggioranze.

Ricomposizioni significative a destra e a sinistra

L’analisi evidenzia alcune tendenze di fondo: il M5S, pur avendo subito un indebolimento relativo, mantiene una capacità unica di coagulare consensi su due sensibilità complementari: una forte critica anti-sistema e un altrettanto forte attaccamento alla difesa dei diritti sociali e dei lavoratori. Questa combinazione spiega la sua capacità di attrarre ancora oggi elettori da universi molto diversi su altre tematiche. Il PD è riuscito a riconquistare parte dei cluster anti-sistema di sinistra che aveva perso a favore del M5S negli anni precedenti, soprattutto tra i giovani e i laureati più sensibili alla giustizia sociale e alla protezione dell’ambiente. A destra, Fratelli d’Italia ha consolidato la propria leadership, crescendo anche nei cluster tradizionalmente collocati al centro-destra e ampliando così ulteriormente la propria base elettorale. La Lega, al contrario, si è progressivamente spostata a destra rispetto a FdI, concentrandosi sui gruppi più identitari e ostili all’Unione Europea, cosa che spiega il suo relativo indebolimento nelle ultime tornate elettorali.

Profili sociodemografici e geografici fortemente marcati

I cluster non si distribuiscono casualmente nello spazio sociale. Età, genere, livello di istruzione, reddito, professione, pratica religiosa e origine geografica sono variabili determinanti. I gruppi Identitari e Nazional-popolari presentano una forte sovra-rappresentazione maschile, livelli di istruzione più bassi e una concentrazione significativa nelle aree periferiche o rurali, soprattutto nel Sud. Al contrario, i Multiculturalisti e i Progressisti si caratterizzano per un elettorato più giovane, più istruito, a prevalenza femminile e con una forte presenza nelle grandi città del Nord e del Centro. In Italia, la clusterizzazione evidenzia anche una forte dimensione territoriale, con sistemi di opinione che si strutturano in modo molto distinto da regione a regione, illuminando le persistenti fratture territoriali nei rapporti di forza elettorali.

Mappa elezioni italiane 2022
Mappa elezioni italiane 2022

Uno strumento per comprendere la domanda politica

Oltre al comportamento elettorale, la clusterizzazione si dimostra molto utile anche per analizzare atteggiamenti sociali e culturali con una forte dimensione ideologica. Esistono infatti forti correlazioni tra alcuni profili di opinione e scelte di consumo o di stile di vita. Ad esempio, gli elettori più sensibili alle tematiche ecologiche tendono a preferire l’acquisto di un’auto elettrica, di prodotti biologici o a privilegiare il treno rispetto all’aereo. Al contrario, altri cluster, più individualisti o attenti al proprio status, preferiscono un SUV rispetto a una piccola utilitaria.
Anche la pratica o la passione per determinati sport (corsa, fitness, calcio, sport motoristici…) varia sensibilmente in base all’appartenenza ideologica. La clusterizzazione aiuta quindi a comprendere come i valori si traducano in scelte quotidiane molto concrete.

In sintesi, i cluster rappresentano i principali segmenti politico-ideologici dell’elettorato. Ogni gruppo condivide un sistema di opinioni coerente, ma anche caratteristiche sociali, culturali e territoriali ben precise.
Questo approccio consente di comprendere meglio non solo chi vota per chi, ma soprattutto perché: fornisce chiavi di lettura profonde sulla domanda politica e aiuta ad anticipare le possibili riconfigurazioni delle coalizioni politiche.

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