Sessant’anni fa, il 19 luglio 1960, dopo tre settimane di tensioni e scontri violenti, si dimetteva il governo di Ferdinando Tambroni. A scendere in piazza in quei giorni, da Genova a Reggio Emilia, non fu solo la base del Pci, ma anche e soprattutto un movimento spontaneo di giovani antifascisti, figli di operai e partigiani, molti dei quali iscritti alla sezione giovanile del partito che manifestavano accanto a tanti giovani senza tessera: è la generazione delle “magliette a strisce” indossate in corteo, comprate nei grandi magazzini, che il Pci provò e in parte riuscì a intercettare, racconta Elio Catania di LAPSUS – Laboratorio di analisi storica del mondo contemporaneo.