Stai leggendo

Tenere viva la lotta. 25 aprile: le strade della liberazione, il coraggio della libertà

Avvisi, orari e prenotazione Sala Lettura Iscriviti alla newsletter
Menu
  • Home
  • La Fondazione
    • Giangiacomo Feltrinelli
    • La nostra storia
    • La nuova sede
      • Quinto piano – Sala lettura
      • Quarto piano – Uffici e aule didattiche
      • Primo piano – Sala Polifunzionale
      • Piano terra – Foyer e Accoglienza
      • Piano -2 – Archivio
      • Virtual Tour – Esplora la Fondazione
      • Close
    • Organi statutari
    • Network Internazionale
    • Accedi alla Sala di lettura – Avvisi, orari, modalità di prenotazione
    • Contatti
    • Close
  • Stagione Scomposta
    • Consulta il libretto di Stagione Scomposta 2023
    • Calendario dei prossimi appuntamenti
    • Fondazione Live
    • Ripercorri tutte le stagioni della Fondazione
      • Riguarda le iniziative di #Sarabanda
      • Stagione Alternativa
        • About
        • Presentazione
        • Iniziative pubbliche / Stagione Alternativa
        • Press
        • Close
      • Stagione Capitale 2018/2019
        • About
        • Presentazione
        • Iniziative pubbliche / Stagione Capitale
        • Press
        • Close
      • Stagione Ribelle 2017 / 2018
        • About
        • Attività editoriali
        • Iniziative pubbliche / Stagione Ribelle
        • Press
        • Close
      • Close
    • Close
  • Calendario
  • Ricerca
    • Gli Osservatori della Fondazione
      • Osservatorio su storia e memoria
      • Osservatorio su città e trasformazioni urbane
      • Osservatorio sulle Nuove Economie
      • Osservatorio su idee e pratiche per un futuro sostenibile
      • Osservatorio sul futuro del lavoro
      • Osservatorio sulla democrazia
      • Osservatorio sulle povertà educative
      • Osservatorio sugli immaginari
    • Progetti di ricerca – Esplora i progetti delle aree di ricerca
      • EU-MED – Engaging citizens in Understanding Migration through cross-border Exchange and Intercultural dialogue
      • Atlante degli immaginari
      • Agenda Partecipata dei Territori
      • Energia che trasforma
      • L’adolescenza delle città
      • Storie di vite
      • Laboratorio Expo
      • La Grande Trasformazione 1914-1918
      • Spazio Lavoro
    • Collabora – Bandi, borse di studio, partnership
      • Borse di studio, call e bandi
      • Partnership
    • Close
  • Fonti
    • Archivio
    • Biblioteca
    • Archivio digitale
    • Biblioteca digitale
    • Mostre digitali
    • Non solo storia – Il calendario civile della Fondazione
    • Classici del pensiero politico
    • Close
  • Pubblicazioni
    • Collane cartacee – Annali, Ricerche, Scenari e Catalogo storico
      • Le collane cartacee
      • Scenari
      • Ricerche
      • Annali
      • Quaderni di Salvatore Veca
      • Close
    • Collane digitali / eBook e WebDoc – eBook: Utopie, Quaderni, Scenari e WebDoc
      • Le collane digitali
      • Utopie
      • Quaderni
      • Scenari
      • Lampi / WebDoc
      • Close
    • La nostra città futura
      • Piazze
      • Incroci
      • Strade
      • Close
    • Podcast | Rivoluzione Capitale. A cura di Donald Sassoon
    • Cosa leggeremo l’anno prossimo? – Leggi il rapporto 2022
    • Close
  • Edu
    • Offerta Didattica
    • Master di secondo livello in Sustainable Development Jobs
    • Master di II livello in Public History & Historytelling
    • Scuola di Cittadinanza Europea
    • Isolachenonc’è
    • Close
  • Sostieni
    • Amici della Fondazione
      • Scarica la brochure Amici
      • Close
    • Donazioni
    • 5×1000
    • Save the book
    • Close
  • Shop
  • Italiano
  • English
X
Fondazione Feltrinelli
Inserisci una chiave di ricerca
Tenere viva la lotta. 25 aprile: le strade della liberazione, il coraggio della libertà
Tenere viva la lotta. 25 aprile: le strade della liberazione, il coraggio della libertà

Calendario Civile / #25aprile2022


Il 25 aprile non è più una data di ieri. Da diversi anni ha la funzione di indicarci le «strade in salita» di domani.

Protesta dei giovani contro Scelba nei primi anni ’50.

Come fosse un sistema topografico in grado di sostenerci nel tracciato del nostro futuro, il 25 aprile è oggi un avvenimento, una ricorrenza e un sistema di valori frutto delle azioni degli individui che, singolarmente o in gruppo, hanno preso in mano il loro destino conquistando la libertà dal regime fascista anche a sacrificio della propria vita, anche rischiando forme di repressione, come il carcere.

Nei sistemi totalitari il carcere non ha una funzione di redenzione o di «recupero» (da Beccaria in poi non dovrebbe essere questa la funzione del carcere?), ma è volto a segregare.

L’obiettivo non è convincere, far crescere o riabilitare, bensì punire.

Anche per questo la storia della vita al confino, e delle opportunità che si presentano tra le pieghe della segregazione è proposta come orgoglio. Ne sono un esempio illuminante le parole di Pietro Secchia, storico militante antifascista ampiamente presente negli archivi della Fondazione Feltrinelli.


Nella ricostruzione di Secchia il carcere non è solo orgoglio per «non aver ceduto», ma è anche la fierezza di aver intrapreso un percorso di apprendimento, di formazione culturale. Nella storia e nella memoria di chi attraversa l’esperienza del confino sta la convinzione di esserne usciti più formati di prima. La convinzione di aver vinto non solo perché si è stati più forti del sistema, ma anche perché – a dispetto dell’isolamento, della riduzione drastica di socialità e di opportunità, in breve di vita – «non si è perso tempo».

Lungi dall’esser una vacanza, il confino e il carcere sono tempo che il detenuto prova a riprendersi rispetto al carceriere che lo sorveglia, in una continua lotta per tornare a essere padroni della cosa che i poteri totalitari temono di più: la libertà di «farsi una propria idea». Autonomia di pensiero che fa tutt’uno con la possibilità di scambiare parole e opinioni. E dunque con la possibilità di tenere viva la connessione con quanto avviene fuori.

Un modo per dire a sé stessi che si è ancora «in partita» o che si può «tornare ad essere della partita».

Partigiani in festa.

La caparbietà – la non rinuncia a pensare con la propria testa – non implica solo l’attrito con il potere che reclude, ma anche con l’opinione della maggioranza dei propri compagni con cui ci si confronta anche aspramente, talvolta anche arrivando a pratiche di esclusione, di isolamento, fino alla pratica più dura per chi ha perso la possibilità di muoversi in libertà: il silenzio.

Un’esperienza che nel tempo del confino non fu un caso isolato: si potrebbero ricordare, tra gli altri, le vicende inquiete di Antonio Gramsci, di Umberto Terracini, di Altiero Spinelli, di Amadeo Bordiga, che dal fascismo fu liberato ben prima di Gramsci, perché «segregato», in fondo, vale a dire sottratto allo sguardo del suo «pubblico», lo era già stato ad opera del suo stesso partito.

La Resistenza non è stata solo lotta armata: è stata azione per liberarsi dall’oppressione dalla dittatura e insieme confronto – non senza asprezza – sui modi e sui contenuti che avrebbero potuto dare forma a una nuova convivenza civile.
Il 25 aprile quei percorsi inquieti e plurali si danno appuntamento in pubblico. Alcune istanze nell’immediato dopoguerra prevalsero, altre sapevano che sarebbero rimaste minoranza.

La convinzione comune era tuttavia che quel tempo di Liberazione fosse solo l’inizio di una nuova di idea di società libera: che non vuol dire solo liberarsi dall’oppressore, ma provare a immaginare un architrave di rapporti, valori e visioni.

Giovani partigiani.

Non l’antipresente ma un nuovo patto fondato anche su altre parole chiave, su altri e nuovi simboli. Per esempio l’Articolo 3 della Costituzione – quello secondo cui “Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali” – è un ottimo laboratorio per riprendere quel dibattito che fa della cittadinanza un terreno di confronto oggi ancora vivo, per certi aspetti irrisolto o che chiede continue messe a punto.

Proprio perché cittadinanza è un percorso di abilitazione e non un atto notarile.

Soprattutto perché quel laboratorio è un ottimo viatico per riflettere sui problemi dell’uguaglianza nelle sue varie dimensioni, configurandosi come caposaldo sia nella costruzione della coscienza civile, sia nella lotta a ogni forma di razzismo. Sia, infine, come anticorpo per non cadere nel campo magnetico del nazionalismo, un codice politico che ha l’ideologia della guerra come elemento strutturale per affermare le proprie «ragioni». Non significa rifiutare di prendere le armi per sconfiggere l’oppressore, ma non assumere la guerra come linguaggio supremo per affermare il proprio diritto.

Il 25 aprile alla fine non è nient’altro che questo: l’imprescindibilità di battere le strade della liberazione, il coraggio di vivere la libertà senza sopruso, la consapevolezza che la società aperta è la pratica del confronto, anche duro, sulla punta delle idee.


Seguici su:
Support
Sostieni i progetti
Newsletter
Iscriviti alla newsletter

Fondazione Giangiacomo Feltrinelli

Viale Pasubio 5
20154 Milano

T(+39) 02 49 58 341
segreteria@fondazionefeltrinelli.it

C.f. 80041090152

Orari di ufficio
LUN – VEN: 09:00 – 13:00
LUN – VEN: 13:30 – 18:00

Orari Sala di Lettura:
LUN – VEN: 9.30 – 17.30

Contatti
Partnership
Copyright
Privacy
Credits

LaFeltrinelli.it
Giangiacomo Feltrinelli Editore
Laeffe.tv
feltrinellieducation.it

 

 → Consulta il libretto
di Stagione Scomposta 2023
 

 → Scopri il Calendario  

 Restiamo in contatto!

Iscriviti alla newsletter di Fondazione Giangiacomo Feltrinelli per ricevere comunicazioni, opportunità di ricerca e inviti: rimani informato su tutte le attività di Fondazione Giangiacomo Feltrinelli.

 → Iscriviti  

 

 → Sostieni la Fondazione  

×