24 febbraio - 24 marzo 2022

Un mese di guerra

Dodici scene dal mondo
A cura di Chiara Paris

Usa-Ucraina

I primi di dicembre gli Stati Uniti iniziano a inviare armamenti in Ucraina (per lo più funzionali alla guerriglia urbana come fucili da caccia e tute protettive per chi maneggia ordigni esplosivi). Così dichiara il Washington Post sulla base di alcuni documenti declassificati che testimoniano l’esistenza e la natura di queste consegne ad opera degli USA e dei paesi alleati.


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Memorial

Soppressione di Memorial, ONG russa che dalla fine degli anni Ottanta si è occupata di raccogliere testimonianze sulle esperienze di detenzione nei gulag. Memorial è stata accusata di non aver rispettato le leggi che predispongono il lavoro di informazione dei media non governativi, classificati come “agenti stranieri”. L’ONG è stata fondata nel 1989 da Andrej Sakharov (premio nobel per la pace); per anni ha portato avanti campagne di sensibilizzazione e di coinvolgimento della comunità in processi di riconciliazione.


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Olimpiadi di Pechino

Il report di un intelligence occidentale, pubblicato dal New York Times, sostiene che Xi Jinping fosse a conoscenza delle intenzioni russe in Ucraina già dai primi di febbraio e che l’invasione militare sia stata premeditatamente spostata oltre il giorno di chiusura dei giochi olimpici. In quella stessa giornata inaugurale delle Olimpiadi di Pechino, Putin e Xi Jinping rilasciano una dichiarazione congiunta in cui definiscono la loro collaborazione come una partnership “senza limiti”, finalizzata a stabilire “un nuovo ordine mondiale attraverso una vera democrazia”


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Dichiarazione di guerra

Putin annuncia la volontà di avviare “un’operazione militare speciale” in Ucraina per “smilitarizzare e denazificare” il paese confinante. La dichiarazione di guerra trova diverse “giustificazioni” nella storia recente e passata: dal presunto “genocidio” perpetrato dal regime di Kiev nelle aree del Donbass fino all’evocazione della “Russia storica” (quella imperiale zarista), compromessa nella sua integrità territoriale dal governo bolscevico di Lenin a causa delle eccessive concessioni fatte a vantaggio dell’indipendentismo ucraino.

Nord Stream 2

Viene sospesa l’autorizzazione del Gasdotto Nord Stream 2, come dichiarato il 22 febbraio dal Cancelliere tedesco Olaf Scholz, in seguito alla decisione del governo di Putin di riconoscere la legittimità delle province russofone di Donbass, Donesk e Luhansk


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Sanzioni

Dopo le prime restrizioni proclamate già il 23 febbraio, l’UE interviene di nuovo con un secondo pacchetto di disposizioni contro la Russia che riguardano il settore finanziario, i settori dell'energia e dei trasporti, le esportazioni e la politica de visti.

“Fortezza Europa”

Nei giorni in cui l’Europa si dimostra coesa nell’accogliere i profughi ucraini, a Melilla, exclave spagnola nel continente africano, continua a manifestarsi lo spettro della “Fortezza Europa”. Il 2 marzo diventa virale il video dell’aggressione di un migrante africano picchiato da agenti bianchi in uniforme. La crisi in corso ha reso evidenti le rigidità del sistema di accoglienza europeo: “L’Europa ha riscoperto la compassione?” titola il Guardian, “ma solo per quelli che sono bianchi”.

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Le proteste

In 56 città della Russia, in una sola giornata, si registrano 4450 arresti di manifestanti che protestano contro la guerra in corso. Stando alle stime di OVD-info, dall’inizio del conflitto il numero degli arresti per manifestazioni non autorizzate è pari a 11 mila persone.


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Tiktoker

La Casa Bianca organizza una riunione online chiamando a partecipare trenta tra i più influenti tiktoker statunitensi, la seduta è presieduta da Matt Miller, consulente speciale per le comunicazioni al Consiglio per la Sicurezza Nazionale USA. L’obiettivo è gestire la campagna di informazione e controllare la qualità/l’allineamento delle notizie diffuse sulla guerra in corso.

La Nato

Dopo alcune settimane di conflitto la Nato “mostra i muscoli” avviando la Cold Response 2022, un’esercitazione militare che si sta svolgendo in Norvegia e che durerà fino al 1° aprile. Si tratta di una maxi-operazione internazionale, che mette in campo sul fronte artico 30.000 militari, 200 aerei e 50 navi provenienti da 27 Paesi.

Maria Ovsiannikova

“Un attacco al cuore dell’informazione di regime in russia”, il 15 marzo, durante la diretta del telegiornale del primo canale della tv russa, Maria Ovsiannikova ha fatto irruzione con un cartellone contro la guerra: “Fermate la guerra. Non credete alla propaganda. Vi stanno mentendo”.

La Cina

Il presidente degli USA Joe Biden chiama a colloquio il presidente cinese Xi Jinping. Al centro del confronto la necessità di cessare le ostilità in atto, il futuro della relazione cino-americana e quello degli equilibri di politica internazionale. Nelle prime settimane di guerra Xi Jinping ha mantenuto un posizionamento apparentemente ambiguo rispetto alla Russia: critico nei confronti dell’espansionismo della NATO a Est ma attento a ribadire il principio di sovranità degli stati; “agnostico” rispetto alla condanna di aggressione del Consiglio di Sicurezza dell’ONU alla Russia; contrario alle sanzioni contro la Russia ma disposto ad adeguarvisi. Dopo la videoconferenza del 18 marzo, la posizione della Cina sembra che viri in maniera più decisa verso il superamento della conflittualità e la definizione di una relazione più “stabile e vantaggiosa” per entrambe le superpotenze.